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Renata Castori profile TOP

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Renata, “bonesa” di nascita , “macomeresa” di adozione e “tramatzesa” per scelta. Maestra in pensione con una bella esperienza in diversi ambienti e tanti ricordi, alcuni belli e altri meno belli. Ha qualche annetto ma dentro è pur sempre una ragazzina che ama i libri gialli, i thriller, la fantascienza classica e adora i film, soprattutto quelli che raccontano strane storie. E’ moderatamente tifosa dell’Inter e molto appassionata di un partito…

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La vita altrove...

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Ciao Maestra Renata... fai buon viaggio e che la terra ti sia lieve..

Ti ricordiamo oggi, tra le pagine di questo blog, con il racconto che ci regalasti nel Luglio del 2014..

"Era una bella giornata di primavera quella di trentadue anni fa quando vidi per la prima volta Gonnostramatza. Venivo da Cagliari e alla fine di una sorta di rettilineo, mi è apparso il paese. Un colpo d’occhio straordinario: il fiume, le palme, la piazza della Chiesa con il muretto di mattoni rossi tutto intorno. Mi è piaciuto subito, e mi ricordo di aver pensato che si respirava un’aria di pace e di serenità. Certo in quel momento non sapevo che avrei vissuto qui, era molto lontano dai miei pensieri, ma è strano come la mia prima impressione sia stata quella di casa. Misteri della vita!
Nel percorrere le strade del paese mi guardavo in giro, cercando di capire quale fosse l’aspetto più interessante e mi pare di ricordare che pensai che la gente che viveva in questo luogo dovesse avere molto tempo a disposizione per fare le cose che danno sapore alla vita: camminare con calma senza paura delle automobili, respirare l’aria carica di profumi, fermarsi a scambiare due chiacchiere con un’amica, vivere insomma con grande tranquillità.
Un’altra cosa che mi torna in mente con grande chiarezza sono gli sguardi penetranti delle persone che incontravo. Chi sarà? Da dove viene? Cosa ci fa in paese? Ancora mi viene da ridere se ripenso a queste cose. Secondo me non era tanto curiosità fine a sé stessa ma voglia di capire vera e propria! Certo adesso le cose sono diverse, ma di sicuro allora era proprio così, le persone si prendevano cura le une delle altre e perciò “una strangia” doveva essere tenuta d’occhio!
La mia prima visita si può riassumere in una serie di sensazioni positive e devo dire che il futuro si prospettava interessante, ma questa è un’altra storia... "

Renata Castori (Luglio 2014)

 

 

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